Anello della Montagna

Con il termine "montagna" si indicano i tradizionali pascoli alpini oltre i 1.600 metri di quota, noti come montes: aree in parte ancora coperte da bosco, ma perlopiù situate oltre il limite della vegetazione arborea. Questi territori erano utilizzati per la monticazione estiva delle mandrie, seguendo un'organizzazione verticale del pascolo che sfruttava i campivoli - fasce di terreno disposte in successione in quota - per garantire un uso efficiente degli spazi.

Pascolo in quota e vita in malga

Da giugno a settembre, le mandrie si spostavano quotidianamente da un campivolo all'altro, in un sistema ben strutturato che consentiva la rotazione del pascolo e il lavoro in malga: mungitura, produzione di burro e formaggi, cura degli animali.
Salendo di quota, il paesaggio cambia profondamente, così come i materiali utilizzati nelle costruzioni rurali: legno, pietra e altri elementi adattati all'ambiente e alle condizioni climatiche.

L'Anello della Montagna segue gli antichi sentieri della transumanza, percorsi per secoli da mandrie e pastori. Il cammino parte da Prà de Madègo e Pont Stel (1.100 m) e risale la Valzanca, attraversando:

  • Prà de Andelói
  • Prà del Togno
  • Il campivolo di Malga Piani de Valzanca
  • Fino a raggiungere il punto più alto: Malga Vesnòta de sóra (1.879 m)

Lungo il percorso si incontrano anche le suggestive rovine della Malga Vesnòta de sòt, testimonianza sileniosa di un tempo in cui l'uomo viveva in simbiosi con l'alta montagna.

Dati tecnici del percorso:

  • Lunghezza: 12 km
  • Dislivello: 750 m
  • Durata: circa 5-6 ore
  • Difficoltà: per buoni camminatori