Durante l'epoca della Serenissima Repubblica di Venezia, il miglior burro arrivava direttamente dalle malghe del Primiero e del Vanoi. Questa eccellenza casearia, conosciuta come botìro di malga, era rinomata per la sua qualità e il sapore unico, frutto di una lavorazione artigianale e del pascolo alpino. Con il passare del tempo e l'industrializzazione del Novecento, questa tradizione rischiava di perdersi. Ma grazie al progetto Presidio Slow Food, il botìro di Primiero è stato riscoperto e valorizzato.
Oggi il botìro di Primiero di malga è nuovamente prodotto dal Caseificio di Primiero utilizzando panna fresca proveniente dalle malghe Rolle e Fosse, situate ai piedi delle spettacolari Pale di San Martino. Una piccola produzione avviene anche presso il laboratorio artigianale della malga Fossernica di fuori, a 1.804 metri di altitudine, tra i pascoli incontaminati del Lagorai.
Qui, a pochi passi dalla località Vesnòta, è possibile vivere un'esperienza sensoriale unica: dal profumo dell'erba alpina appena brucata alla freschezza inconfondibile del burro appena prodotto. Nonostante la sua posizione isolata e difficilmente accessibile, la malga Fossernica di fuori è oggi un simbolo di rinascita e sostenibilità per l'alpeggio trentino.
Il recupero del botìro ha significato molto di più di una semplice riscoperta gastronomica: ha permesso di tutelare i pascoli di montagna, garantire la presenza di animali e allevatori e formare nuove generazioni di maestri del burro.