
Per secoli, la ricerca dell'erba e la produzione di fieno sono state le attività quotidiane principali della popolazione locale. La necessità di foraggio ha portato alla nascita di un sistema territoriale equilibrato, basato su pascoli e prati dedicati all'allevamento.
Attorno all'erba si sono sviluppati saperi fondamentali: dai tempi e metodi dello sfalcio ai migliori terreni per il pascolo, fino alla conoscenza approfondita delle diverse tipologie di erbe. Queste venivano utilizzate non solo per l'alimentazione del bestiame, ma anche per la cura degli animali e delle persone.
L'erba destinata all'allevamento dei bovini cresceva in diversi ambienti: sulle rive, sui prati e sulle part , ovvero le estensioni private a mezza quota. Queste ultime vennero ricavate attraverso un sistematico disboscamento iniziato nel XVIII secolo.
Sui prati sorgevano centinaia di edifici rurali, come i tabiàdi e le casère , strutture utilizzate stagionalmente per lo stoccaggio del fieno e come rifugio per le famiglie contadine durante il periodo di lavoro nei campi.
Oggi, con l'abbandono dell'agricoltura tradizionale, il bosco si è riappropriato di molte aree prative e numerosi edifici rurali versano in stato di abbandono. Tuttavia, la riscoperta delle antiche pratiche agricole e la valorizzazione del paesaggio rurale rappresentano una nuova opportunità per il territorio.
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