Lungo la strada che conduce alla frazione di Caoria, sono ancora ben visibili i terrazzamenti dove un tempo sorgevano i baraccamenti militari italiani. Da questo punto prende avvio la strada d'arroccamento, percorsa durante la Prima Guerra Mondiale per il trasporto dei pezzi d'artiglieria verso le postazioni in quota.
Trincee e bunker: tracce ancora vive
A pochi minuti di cammino si raggiunge un bunker in pietra e cemento, dotato di feritoia di osservazione e tiro. Alla destra dell'ingresso si apre un camminamento militare che risale attraverso una scalinata tra alte pareti a secco.
Proseguendo, si incontra un secondo bunker, simile al precedente, e più avanti si giunge a una zona fortificata più ampia, in cui i camminamenti si ramificano in varie direzioni. In questo punto è ancora ben conservato un basamento in pietra per artiglieria contraerea. In fondo a una delle trincee si trova un piccolo osservatorio militare, usato per monitorare i movimenti nemici nella valle.
La stretta di Pralongo: punto chiave nella linea difensiva
La stretta di Pralongo faceva parte di un'importante linea
difensiva italiana che, partendo da Cima di Mezzogiorno, scendeva
nella valle del Vanoi e risaliva verso Cima Valsorda.
Nel 1916, quest'area era ancora nelle retrovie, ma assunse
importanza strategica dopo Caporetto, quando le truppe alpine italiane
si ritirarono su queste fortificazioni difensive per tentare di
fermare l'avanzata austro-ungarica.